Un sabato qualunque, un sabato italiano, il peggio sembra essere passato, 🎤🎼🎹🎶...
Così diceva una vecchia canzone di Sergio Caputo.
Un sabato italiano, sicuro, ma non qualunque. Sabato di pandemia.
Un'esperienza che ci mette tutti alla prova e alla quale reagiamo ciascuno con le proprie personali risorse.
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LA MIA PARMIGIANA PRONTA DA INFORNARE |
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RADICCHIO ARROSTO |
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POLPETTE DI PANE CON ... |
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ZUCCHINE UOVA PARMIGIANO PANE SALE PEPE MOZZARELLA MORTADELLA |
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PRONTE DA INFORNARE |
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LA MIA NEW YORK CHEESE CAKE CON DIGESTIVE INTEGRALI, MARGARINA VALLE, RICOTTA, FORMAGGIO, RICOTTA ZUCCHERO, FRAGOLE, MARMELLATA |
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CON DECRO DI MENTUCCIA DEL GIARDINO |
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SABATO SERA CON LE PIZZE DI EDDA DELL'ANTICO BORGO. SI RICOMINCIA UN PO' A VIVERE |
Cucinare, stare insieme in famiglia, fare una partita a carte, fare sport con il poco che c'è in casa (io anche con la bici di Claudio messa sul rullo), leggere, guardare la tv e soprattutto riguardare a se stessi. Non si fa, ma è quasi scontato in questo periodo privo d'azione, riflettere, guardare al passato, fare bilanci e nuovi progetti.
Non dovremmo racchiuderci negli schemi rigidi delle parole, ma io scivolo spesso in questo rivolo e mi osservo, mi scruto, mi giudico, rifletto. Questo mi impensierisce ancor più.
Dovrei chiamare qualcuno per telefono, ma non lo faccio. Mi pesa, mi pesa parlare, ripetere le solite cose, preferisco un messaggino anche se qualcuno si offende e io lo so.
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