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venerdì 10 aprile 2020

VENERDI SANTO, VIA CRUCIS, COVIS, FASE 2, PIZZA DI BIETE, EUROBOND, MES, EUROPA, ITALIA

Il tempo, nonostante tutto, corre veloce e siamo arrivati alla settimana santa.
Ieri avremmo dovuto celebrare i sepolcri andando di chiesa in chiesa a ricordare l'istituzione dell'Eucarestia. Una mia amica cara lo ha fatto comunque ricordando di essere stata anche scout. Ha fatti i pani da consacrare e dividere e ha preparato un piccolo, delizioso altare domestico.

 

Oggi è venerdì santo. Potremmo vedere la via Crucis del Papa in tv, che non sarà al Colosseo ma all'interno del colonnato di San Pietro. 
Io ho fatto la pizza di bietole per la prima volta nella mia vita.  

Ma intanto il mio pensiero, la mia preoccupazione va alla situazione economica, alla fase 2 che tarda ad arrivare. Se riprendessimo ad uscire, esploderebbe di nuovo  il diffondersi dell'epidemia  che è sedato perchè siamo rinchiusi. Attualmente non ci sono valide misure per fronteggiarla, see non tentativi di cura. Il vaccino è di là da venire. Qualora trovassero una valida soluzione vaccinale, dovrebbero testarla secondo i protocolli prima sugli animali e poi sulle persone, quindi tempi sono davvero lunghi e non è detto che il vaccino venga trovato.
Ad esempio, dagli anni "80 gli scienziati studiano per trovare un vaccino per l'HIV, ma non sono riusciti a trovarlo.
Sono amareggiata inoltre per l'atteggiamento dell'Europa, dell'Olanda, della Germania, delle economie più forti che non stanno dimostrando nessuno spirito solidaristico nei confronti delle economie più fragili, del Sud dell'Europa, di paesi come l'Italia e la Spagna, provati fortemente dalla pandemia. 
Sostanzialmente hanno negato gli eurobond, cioè  titoli di credito europei, per condividere il debito che va a crearsi. L'unica via d'uscita è il Mes, il fondo salva stati, ma un MES senza condizioni. Si avrebbe, si avrà,  un'apertura al credito agli Stati che ne hanno bisogno con conseguente aumento del deficit nazionale e l'Italia ha già un deficit di circa 2500 miliardi, il terzo nel mondo. Sostanzialmente nel passato l'Italia ha finanziato il Welfare a debito, questa cosa i paesi cosiddetti virtuosi del Nord ce lo contestano e temono di dare credito a un paese che ancora viene considerato tra fortemente mafioso e posseduto da alti livelli di corruzione.

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