La vita è semplice nella sua complessità.
La vita è complessa nella sua semplicità.
Assediati dalla paura della pandemia, chiusi in casa dal lockdown, scopriamo le cose più piane, più alla portata di tutti: la casa, gli affetti più prossimi,
noi stessi, la nostra intimità, gli equilibri leggeri e sottili, sottesi all'esistenza, lo star bene con se stessi con niente, col sole che sorge al mattino, col profumo del caffè offerto dalla moglie o dal marito, con l'incrociare lo sguardo dei figli che crescono, col leggere un bel libro o un giornale, col vedere la tv, col prendersi cura di sè e degli altri.
Sul tavolo della mia cucina c'è di tutto: teglie, pc, libri, kefir, fogli, penne, ... |
Io, imbranata e sfaticata per decenni, mi scopro cuoca,
mamma, figlia più affettuosa di sempre,
giardiniera,
donna delle pulizie, scrivana sempre (scrittrice non oso), lettrice instancabile, assetata di sapere (sete che colmo con i documentari preziosi di Rai Storia), finanche bricoleur.
E nella pace dell'animo e della sera tiepida e serena di maggio mi godo il mio giardino, preparato apposta per me, per noi, con ordine e fiori nuovi.
Se credessi, ringrazierei Dio.
Purtroppo la mia razionalità, sempre sveglia, non lo concede a me stessa.
Sono atea, ma cristiana, sì, contraddittoria anche in questo, sono un'atea cristiana.
Ma di questo parlerò un'altra volta.
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