Oggi è stata la giornata delle torte salate e di un primo timido giro in moto, nei ristretti limiti consentiti.
Pietro mi aveva chiesto una tiella col polpo come la fanno a Gaeta e io ho cercato di accontentarlo, nei limiti delle mie possibilità. La ricetta originale, richiesta a una mia cara amica e collega di Formia, Rosanna, è segreta gaetana. Ogni casa ha la sua.
Io ho prepaparato il ripieno facendo soffriggere in padella il polpo a pezzetti, già scottato, con pomodorini, sale, pepe, prezzemolo e peperoncino.
Nel frattempo ho fatto la pasta a modo mio con farina, acqua, sale, origano, olio e aceto. L'ho lavorata e stesa, quindi ho fatto due dischi rotondi, che ho disposto in una teglia rotonda, uno sopra e uno sotto e in mezzo il succulento ripieno e ho fatto cuocere a 200° per 35 minuti. Il risultato è stato soddisfacente.
Nel contempo ho fatto la classica pizza rustica venafrana per il mio amico Ugo, utilizzando due dischi di pasta sfoglia. Nel ripieno ho messo ricotta, uova, prosciutto cotto, fiordilatte, sale, pepe, noce moscata, prezzemolo e parmigiano. Ho spennellato con il latte e ho infornato e cotto allo stesso modo.
Dopo pranzo mi sono tolta il grembiule e ho fatto un bel giro in moto con Claudio, nei confini del comune per andare a far visita a zia Anna.
Adesso tutto è verde e splendente, la natura è in pieno rigoglio primaverile. Lo sguardo va libero nella natura e la visione ristora l'animo e i sensi.
Sperando che presto la fine del lockdown sia totale, al rientro abbiamo fatto un happy hour casalingo, così, semplice, per non perdere l'abitudine e... guardare oltre.
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