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giovedì 20 febbraio 2020

A MAMMA

A mamma è stato dato un ultimo gravoso compito (o un dono? ).
Andare avanti, ancora, portandosi dietro la sua pesante, malandata carcassa.
Mamma che fai? Anzi, Ma' che scta a fa? Com scta? 
Le mie stupide domande quotidiane.
Mmmm, e che aggia fa! Oppure, e com sctong,  nn l vir?
Rassegnata, stanca, a volte  serena, a volte seccata, stufa, impotente di fronte alla vecchiaia che l'ha travolta, annullata quasi. Il corpo fragile , le ossa consumate dal tempo, piegata, rimpicciolita, risucchiata dalla terra. Una condizione, la sua, che mi fa tanto riflettere.
Ha smesso di fare, lei che è stata una donna tanto attiva e infaticabile. Non cuce più, non ricama più (cosa che amava tanto e che potrebbe fare da seduta), non legge, non scrive, non fa cruciverba, ovviamente non cucina, non fa faccende, non fa più giardinaggio. Nulla, la trovo sempre e solo seduta in una poltrona, sprofondata in cento cuscini e guardare la tv e a sonnecchiare. 
Mamma cara, che strazio per me, che pena, come è difficile accettare tutto questo dopo esserci tanto amate, dopo una vita vissuta l'una per l'altra, visceralmente, spasmodicamente unite! Mio fratello, al solito, mi critica: tu sei abituata a rapportare tutto a te stessa, si vede da come ti comporti con tua madre.
E cosa dovrei fare? Vado da lei due, tre, quattro volte al giorno, le parlo, le domando, le rendiconto dei nostri affari, cerco di portarla a casa mia (e lei non sempre vuol  venire, che veng a fà!?, mi risponde),  per stare in compagnia mentre io faccio le faccende o sto con Claudio Maria che pure mi dispiace lasciare solo in casa adesso che entrambi i fratelli sono all'università, rispondo invano. Cerco di interessarla a qualcosa ma non va. E' stanca, seccata, non accetta la sua condizione e non sopporta le badanti, l'idea delle badanti, cui è affidata. 
Cosa posso fare? Non lo so. Un giorno la porterò a Napoli, dove andava con nonno quando avevano i pullman, a fare una passeggiata a via Roma, a prendere un caffè e a magiare alla Zì Teresa. 
In ogni momento penso a lei e vorrei tanto alleviare la sua pena. 

2 commenti:

Quiete serena

Mentre i giorni d'autunno si inseguono, io sto. Sto bene, ferma nel mio sole di novembre, a godermi l'amore sempiterno di mio marito...