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mercoledì 5 febbraio 2020

PERCHE' SANREMO E' SANREMO

Anche quest'anno si sta consumando la tradizione più nazional popolare di tutte: il nostro festival della canzone.
E' la 70esima edizione, settantanni molto ben portati.
Solito battage mediatico sulla RAI, ore e ore di TV incentrate su selezioni, commenti, chiacchiere, critiche musicali e non solo.
Da molti censurato, a me piace, mi rassicura come tutte le cose che si ripetono, come tutti i rituali, che poi forse sono fatti per quello.
Da qualche anno il Festival occupa ben cinque serate, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato per l'attesa finale.
Va in onda ovviamente su RAIUNO ed è uno degli spettacoli di punta della  stagione per la  rete ammiraglia.
Credo sia stato trasmesso per i primissimi anni per radio, poi sempre sul primo canale della TV di Stato, come a dire che è cosa seria, non sono solo canzonette.
E' anche costume,  moda,  musica, attualità, svago,  colore, tendenze.
Dopo alcuni anni bui, con conduzioni anonime e poco professionali (ricordo un anno in cui fu affidato a quattro figli di papà), canzoni belle e canzoni mediocri, diretta e playback, è adesso in ottima salute.
Ci sono state edizioni in cui sono stati registrati tonfi negli ascolti (ad esempio nel 2008, affidato per la 12° volta a Baudo. Bisogna sapere quando fermarsi!), pare adesso in gran forma.
Non mi piace Amadeus, non l'ho mai preferito tra i conduttori televisivi, non mi piacciono le facce che fa, le espressioni  e le  sue pause, manco fosse Celentano, ma devo ricredermi.
Ieri sera è stato simpatico e  ha saputo tenere il palco, con il supporto dell'ottimo Fiorello ("in Italia l'unico Matteo che funziona è Don Matteo!" In effetti se si considerano Renzi e Salvini...).
...segue

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