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sabato 1 febbraio 2020

FACILE FACILE

Le tagliatelle all'uovo sono proprio buone, spesse, corpose, porose. Fanno subito domnica. Io le preparo spesso con ricette semplicissime, ma non meno appetitose. 
In autunno le ho fatte con i funghi porcini che ho fatto soffriggere in abbondante aglio e olio sufficiente a condire la pasta. Le tagliatelle vanno scolate al dente e messe a mantecare nel padellone. Si completa con tanto prezzemolo tritato per profumare e colorare.

Tagliatelle alla bolognese
Seconda variante, la classica bolognese. Olio, cipolla, carota, sedano e carne tritati. Una volta soffritti, si possono sfumare con vino bianco o rosso, secondo i gusti, altrimenti con il latte. Sembrerà una stranezza ma è il segreto di una bravissima cuoca venafrana. In ultimo, per colorare, salsa di pomodoro. Squisite con tanto parmigiano grattuggiato.
Preparazione del soffritto per la genovese

 Un'altra ricetta semplice semplice ma gustosa che ho rubato a mia suocera, ottima cuoca, è la pasta con l'amatriciana ai porcini, una variante della classica. Si fanno soffriggere olio, aglio, guanciale o pancetta, funghi porcini tagliati grossolanamente. Quando tutto è cotto si aggiunge la salsa di pomodoro. Nonna Flora usa la Mutti, io quella che ho in casa. 


Mi piace molto cucinare anche il pesce. A noi paesani dell'entroterra può sembrare complesso ma non lo è: baste seguire poche semplici regole generali. 
Qui ho preparato un risottino agli scampi. Meglio usare pesce freschissimo e non congelato, è più saporito. Se si vuole risparmiare  e se non serve qualcosa di specifico ma ci si affida al caso, basta andare a comprarlo all'ultima ora. Il pescivendolo farà volentieri uno sconto. 
Si fa soffriggere un aglio in abbondante olio, si aggiunge il pesce che va cotto pochissimo, si macchia con qualche pomodorino (io preferisco i datterini chè sono più dolci), ne calcolo circa tre a persona, si aggiunge il riso, lo si fa tostare un po', poi si sfuma col vino bianco (ma io non mi creo problemi, uso quello che ho in casa, birra o prosecco vanno bene lo stesso). Il riso va cotto lentamente, girando in continuazione (quando faccio la paella invece giro meno, deve attaccarsi un po' al fondo e fare la crosticina), aggiungendo di tanto in tanto qualche mescolo di brodo, che per un risotto di pesce può essere vegetale o un fumetto (Il fumetto è un brodo ristretto che può essere realizzato con gli scarti del pesce indispensabile per insaporire moltissimi piatti a base di pesce. Fonte GialloZafferano).

Questo invece è un cous cous di pesce che ho mangiato in Sicilia a San Vito lo Capo, dove in settembre fanno anche un festival sul tema, e ho voluto riproporre. 
Ho preso un bel po' di pesce assortito, cozze, vongole, gamberi, scampi, calamari, che ho pulito per bene e preparato separatamente.



Ho fatto aprire a parte le cozze e le vongole per paura che vi fosse sabbia. Ho soffritto aglio, olio, gamberi, scampi e calamari, che ho sporcato con qualche pomodorino. Ho preparato il cous cous, una sorta di semola precotta (usarla cruda richiederebbe troppo tempo) seguendo le istruzioni sulla scatola, poi ho unito il tutto e tirato con l'acqua delle cozze e vongole ben filtrata per far insaporire. Sapore di mare, sapore del sud!




Ed ecco l'orginale a San Vito, un angolo di paradiso che mi fa sfigurare. Ma ho una scusante, ai miei ragazzi non piacciono le pietanze brodose;))) !

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