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mercoledì 26 febbraio 2020

L'UOMO CHE AVEVA FRETTA PARTE II


(L’UOMO CHE AVEVA FRETTA)

...
Forse è un fumatore, pensai, o gli scappa la pipì e non ha il coraggio di disturbare di nuovo, alzarsi, riattraversare la stanza in senso opposto e chiedere della toilette.
Luca posò entrambi i piedi a terra davanti a sé, li sporse più che poté e cominciò a dondolare sulla sedia  facendo leva sullo schienale, rischiando di perdere l’equilibrio e rovinare a terra. La visione del film stava per arrivare all’intervallo, tra il primo e il secondo tempo. Lo sconosciuto fremeva. Fece come per alzarsi dalla sedia, poi si accasciò di nuovo e prese a mordicchiarsi il polsino del pullover. Il primo tempo della pellicola era finito.
Marinella cliccò su pause e si diresse verso il balcone accanto a lei per alzare del tutto le serrande abbassate.
- Allora, che ne pensate? Anzi, conosciamo prima l’ultimo arrivato. Tu devi essere Francesco Attanasio. Sei arrivato con un po’ di ritardo. Avevamo appena finito le presentazioni e stavo mostrando agli altri un film interessante per introdurci al lavoro che faremo…
Lo sconosciuto finalmente si alzò, parve sollevato, raccolse la sacca da terra e, dando l’impressione di fare un sforzo sovrumano, fece a mezza voce:
-          No, scusatemi, io mi chiamo Luca Rizzi e credo di aver sbagliato indirizzo…
Il tizio si fece di tutti i colori e scappò via senza neanche voltarsi indietro.

Roma 2013








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