Ecco la risposta:
Una raccolta
variabile. Dove a fianco di un pezzo quasi documentaristico sono inseriti
alcuni racconti di buona fattura, seguiti da altri passaggi che l’autrice
chiama: Mini in 100 parole, che più
che racconti (o lampi di romanzo) sono liriche in forma di prosa. C’è una
varietà di argomenti e di linguaggi che è insolito trovare riuniti in un solo
lavoro. Del resto già il titolo ci dava indicazioni verso questa particolarità.
È insolito ma, a conclusione di lettura, positivo. Sono
sicuramente racconti scritti a distanza di tempo uno dall’altro, e si sente, ma
infine, hanno un tono comune: la personalità dell’autrice che è sempre presente
(forse in alcuni passaggi troppo presente), ma che comunque rimane a illuminare
le sue schiere di dolori, le sue alberature, i suoi tempi difficili.
Conoscendoti il giudizio espresso dalla casa editrice ti calza a pennello
RispondiEliminaGrazie Maria Laura, lo prendo come un conplimento
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