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martedì 25 febbraio 2020

RECENSIONE ORLANDO

Una volta, nelle mie tante sperimentazioni, inviai i miei racconti a una casa editrice o forse a un premio letterario o a un agente o a un editor, chissà.
Ecco la risposta:


Una raccolta variabile. Dove a fianco di un pezzo quasi documentaristico sono inseriti alcuni racconti di buona fattura, seguiti da altri passaggi che l’autrice chiama: Mini in 100 parole, che più che racconti (o lampi di romanzo) sono liriche in forma di prosa. C’è una varietà di argomenti e di linguaggi che è insolito trovare riuniti in un solo lavoro. Del resto già il titolo ci dava indicazioni verso questa particolarità. È insolito ma, a conclusione di lettura, positivo. Sono sicuramente racconti scritti a distanza di tempo uno dall’altro, e si sente, ma infine, hanno un tono comune: la personalità dell’autrice che è sempre presente (forse in alcuni passaggi troppo presente), ma che comunque rimane a illuminare le sue schiere di dolori, le sue alberature, i suoi tempi difficili. 

2 commenti:

  1. Conoscendoti il giudizio espresso dalla casa editrice ti calza a pennello

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  2. Grazie Maria Laura, lo prendo come un conplimento

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