In questi giorni, il 19 gennaio, è ricorso il ventennale della morte di Bettino Craxi, morto in Tunisia ad Hammamet in una sorta di esilio spontaneo dopo due condanne penali, per corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
Tante le celebrazioni, i ricordi, gli attestati.
Tra questi il film HAMMAMET di Gianni Amelio che ho visto ieri sera al cinema OTTO E MEZZO a Isernia. Film pesante ma interessante, girato nella casa del leader politico in Tunisia, con un notevole Pierfrancesco Favino nel ruolo del protagonista, praticamentee identico, un clone, attore ormai assurto al ghota del cinema italiano.
Il film non dice tutto ovviamente, non è un documentario e dà una personale visione di quel che è stato.
La figura di Craxi, segretario del PSI, è stata negli ultimi decenni molto discussa e controversa.
Grande politico, indubbiamente, uno stratega che ha portato per la prima volta un socialista come Pertini al Quirinale e poi un altro socialista, se stesso, a Palazzo Chigi; un politico che ha ascritto a sè grandi successi interni come la riduzione del tasso d'inflazione, il governo con il sostegno del pentapartito, l'aumento del consenso elettorale del PSI e posizioni forti in politica estera, tra cui il sostegno al progesso dell'integrazione europea.
Tutto ok, tutto vero.
Solo che il nostro è scivolato su una grossa buccia di banana, una buccia grossa come una casa.
Il suo sincero e accorato discorso in Parlamento, la sfida ai colleghi a un giuramento di onore e fedeltà, la correità di molti, non riducono la sua colpa a mio parere.
Non si è meno colpevoli se così fan tutti.
Non si è meno colpevoli se così fan tutti.
Si è voluto per anni, ostinatamente, sottrarre alla giustizia di Stato, dopo aver ricevuto ben due condanne definitive. Non importa che Forlani e Andreotti, rinviati a giudizio nello stesso periodo se la siano "cavata" diversamente per fatti contingenti.
Come cittadino che paga le tasse, non ci sto al giustificazionismo tanto di moda.
Tutti lo facevano, tutti sapevano.
Ebbene, allora tutti facevano male.
Se la legge per il finanziamento pubblico ai partiti non andava bene, la dovevano cambiare, loro, proprio loro, i nostri goventanti, i politici che siedevano in Parlamento. Non potevamo certo farlo noi, cittadini attoniti seduti davanti alla tv o col giornale in mano a cercare inutilmente di capire.
Come cittadino che paga le tasse, non ci sto al giustificazionismo tanto di moda.
Tutti lo facevano, tutti sapevano.
Ebbene, allora tutti facevano male.
Se la legge per il finanziamento pubblico ai partiti non andava bene, la dovevano cambiare, loro, proprio loro, i nostri goventanti, i politici che siedevano in Parlamento. Non potevamo certo farlo noi, cittadini attoniti seduti davanti alla tv o col giornale in mano a cercare inutilmente di capire.
E comunque io non ho dimenticato il famoso viaggio in Cina con una delegazione di 60 persone, nè la famosa battuta a riguardo da parte di Grillo a Fantastico 7: «Se in Cina sono tutti socialisti a chi rubano?».
Questa battuta costò a Grillo la cacciata dalla Rai.
Forse il comico ha distanza ha voluto vendicarsi della politica.
E così se esistono i 5 Stelle in Italia forse è anche un po' colpa di Craxi!
Forse il comico ha distanza ha voluto vendicarsi della politica.
E così se esistono i 5 Stelle in Italia forse è anche un po' colpa di Craxi!
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