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giovedì 27 febbraio 2020

CORONA VIRUS POLITICA ED ECONOMIA

Questo benedetto o maledetto virus, del quale non avevo voluto scrivere finora, comincia davvero a preoccupare. 
All'inizio ha attaccato la Cina che, è noto, vive sotto un regime, quindi tutti abbiamo legittimamente pensato che le notizie lasciate filtrare non fossero veritiere. 
Poi l'epidemia ha cominciato a propagarsi nei paesi vicini come Corea e Giappone e in Australia, dove peraltro sembrava stessero fattivamente lavorando a un vaccino. 
L'Italia per prima, e  sola in Europa, disponeva il blocco dei voli da e per la Cina. Le autorità cinesi comunicavano il loro disappunto per così dire e sui rapporti diplomatici calava il gelo, fino all'intervento del Presidente Mattarella che da buon padre di famiglia cercava di metterci una pezza. 
Chiacchiere, notizie, opinioni fino a che il virus è arrivato in Italia e si è diffuso velocemente in Lombardia e Veneto, tra l'altro centri economici e produttivi nevralgici del Paese. Il Governo si è subito attivato con una serie di misure draconiane. L'onnipresente premier Conte ha usato qualche parola sbagliata nei confronti delle autorità sanitarie di Codogno e da allora si è scatenata la polemica. 
Tutti i politici cavalcano l'onda per dire la loro e portare acqua al proprio mulino. 
Si registrano i primi casi anche nel resto d'Europa e oltreoceano. Non tutte le autorità statali stanno reagendo nella stessa maniera. Si dice che i casi riscontrati all'estero siano inferiori perché lì sono stati fatti meno esami. Una mia amica mi ha detto che una biologa che lavora allo Spallanzani le ha riferito che il virus è troppo perfetto per essersi creato spontaneamente in natura, è più probabile che sia stato creato in laboratorio. Qualcosa di simile la ventila, al buio, anche la mia estetista. Allora mi scatta la fantasia e decido si scriverci su un racconto, una spy story. Stendo un canovaccio e comincio ad elaborare Corano Virus, dall'anagramma di Corona (amo giocare con le parole e con le lettere e spesso faccio anagrammi). Stamattina le mie amiche del cuore, le colleghe del caffè, riportano un'altra teoria che ha dell'incredibile: da qualcuno sono state colpite Italia e Cina per sabotare i cosiddetti accordi della VIA DELLA SETA. Accidenti al genio che li ha fatti, dicono loro. 
E ancora, l'8 dovevo essere a Torino per una premiazione letteraria al Comune (Donne che pensano... donne che scrivono). Avevo già fatto i biglietti e la mia andata adesso è in forse. Rimborseranno l'acquisto?
Sabato 29 Venus Verticordia, l'associazione culturale di cui faccio parte ha organizzato un pomeriggio in poesia, durante il quale, oltre Paola Caramadre e me, avrebbe dovuto declamare i suoi versi Marco Pelliccioli di Monza che però non verrà, sempre per via del virus. C'è qualcuno che vorrebbe proprio cancellare l'evento, durante il quale io presenterò al pubblico il mio ultimo lavoro, la silloge poetica PETALI e zanzare.
Insomma, a questo punto e considerati tutti i fatti di cui sopra, una riflessione mi s'impone e, come sempre, la scrivo. 
1. La Cina è un gigante potente e mi fa paura sotto molti punti di vista.
2. L'Italia ha fatto bene a disporre subito misure precauzionali e bloccare io voli.
3. Come don Abbondio noi siamo il vaso di coccio tra i vasi di ferro. 
4. Alcuni politici stanno strumentalizzando la cosa e questo lo  trovo  un atto di sciacallaggio disgustoso. 
5. Quando si ricopre una posizione di grande rilievo bisogna stare attenti a quello che si fa e a quello che si dice e a come lo si dice. 
6. Conte dovrebbe smetterla di andare in tutti i programmi TV come una starlett. Sarebbe decoroso che il presidente del Consiglio facesse una conferenza stampa periodica, anche settimanale o giornaliera se occorre, ma che non andasse dalla D'Urso e simili. 
7. Sembra che il virus non sia poi così letale come pensato all'inizio. Se è una semplice influenza, solo nuova e un po' più violenta e forte che può essere letale soltanto per anziani e malati, il panico è ingiustificato. Laviamoci spesso le mani, evitiamo contagi e frequentazioni sospette e andiamo avanti. 
8. Gente sana, ma presa dal panico, intasa ambulatori medici, pronto soccorsi, ospedali, linee telefoniche. 
9. Mi preoccupano molto le ricadute economiche, perché, come è noto, siamo già inguaiati. Locali chiusi, trasporti ridotti, spostamenti diminuiti, serrate, esportazioni limitate, salone del mobile rimandato, clausure ingiustificate porteranno a un calo considerevole del PIL.
10. Fiducia, coerenza e coraggio. Anche questa passerà!

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