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martedì 11 febbraio 2020

IL VECCHIETTO DOVE LO METTO...

La mia mamma è tanto invecchiata, deve compiere 92 anni, che Dio la benedica. 
E' stata attivissima fino a poco tempo fa. Ogni giorno veniva a casa mia, sempre e solo per darmi una mano, e raccoglieva il bucato, piegava i panni, li stirava, rammendava i calzini, preparava un contorno per cena, cuciva,...
Faceva tutto quello che poteva fare nelle sue condizioni, anni prima molto di più. 
Mi ha aiutato in tutte le cose di casa e a crescere tre figli. 
Sfortunatamente il 6 settembre dello scorso anno è caduta e si è rotto il femore, è stata operata e ha fatto un mese di riabilitazione in una buona clinica di Cassino, la SAN RAFFAELE. 
Ha fatto  ritorno a casa e da allora vive con una badante, prima rumena, adesso ucraina. Brave donne, per carità, oneste, servizievoli, costrette a stare qui per lavorare e mandare soldi a casa. Io ho considerazione per loro. Ma mamma non le sopporta e non sopporta questa situazione, la dipendenza, il vivere con un'estranea, con una straniera. 
Certo, avrei potuto portarla a casa mia (piuttosto scomoda, su tre livelli), ma avrei dovuto comunque affidarla ad una badante perché io non sono quasi mai a casa. E poi mamma, come tutti gli anziani, vuole stare a casa sua. 
Io vado a trovarla 2, 3, 4 volte al giorno, mi occupo di ogni adempimento, faccio la spesa, la penso sempre. Mia sorella Adriana vive fuori, ma la chiama ogni pomeriggio alle 17. Iva ci va molto spesso, è affettuosissima, le fa regali, la invita a pranzo a Roccaravindola, si occupa di tutte le sue esigenze mediche e sanitarie. Umberto, quando il lavoro glielo permette, va a prenderla la domenica mattina e la porta a fare una bella passeggiata. Inoltre io prego i miei ragazzi di andarla a trovare spesso o di chiamarla (due vivono fuori), ma capisco che per loro non è piacevole, è un dovere, è pesante, la vedono diversa, trasformata. 
Per il resto è il vuoto quasi assoluto. Rarissime le visite, poche le eccezioni e molto diluite nel tempo. Non ci sono amiche cugini colleghe parenti comari vicine di casa che passando da casa sua salgano un attimo a salutare, a vedere come sta, a portarle un dolcetto o una rivista, a dirle una parola buona. 
Come è strano tutto ciò! Mamma è stata così buona con tutti, ha rispettato tutti i doveri sociali eppure questo è il risultato. Forse non sono obbiettiva perché è mia madre. Capisco poi che lei è sempre stata  riservata, che ha fatto poche chiacchiere con tutti, che la maggior parte delle sue amiche non c'è più, ma la solitudine in cui vive fa male.
Quando ero ragazza andavamo a trovare Emma e Margherita Ciabotti "sotto alla Villa", o Rosa e Franca Di Noto, o qualche parente di Roccaravindola. Adesso è il vuoto.
Ma perché? La vecchiaia fa schifo? Lascia indifferenti? Non dobbiamo diventare vecchi tutti? Secondo me la gente pensa "è campat pur tropp" e tira avanti.
E' vero ma la cosa mi lascia l'amaro in bocca.

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