Scioltami a fatica dall'abbraccio domenicale di Morfeo, riemersa dalle brume del mattino invernale molisano, mi sono preparata per passare una giornata diversa con la mia sorellona Iva con pantalone nero, dolce vita e pelliccetta.
Ma arrivate a Napoli, ecco che la dea Partenope ci ha cinto in un abbraccio marino caldo 23° e snervante di traffico selvaggio, indemoniato e intenso.
Non ci siamo arrese allo scoramento, ben decise a passare una bella giornata insieme come non ci capitava da anni.
Allestimento sculture in piazza Municipio |
WOLVES COMING |
I 100 LUPI DELL'ARTISTA CINESE LIU RUOWANG |
Scorcio da via Toledo |
Iva ha 15 anni più di me, è la mia madrina di cresima, abbiamo condiviso la stessa camera per anni, da quando lei tornò a Venafro nel 1978 laureata in Medicina, fino a quando io nel 1996 convolai a nozze. Ricordo le chiacchiere serali, le confidenze notturne, le sue spippiate di sigaretta fino a notte fonda o di primo mattino, le tante gite fuori porta, i suoi doni da sorella maggiore, ...
Belle cose. Adesso ognuna è presa da i suoi impegni lavorativi e familiari ed è raro trovarsi se non per qualche pranzo in famiglia, ma per me lei è sempre super, una delle mie (poche) persone speciali, la mia seconda mamma. So di poter contare su di lei sempre, in maniera assoluta.
Comunque, lasciando da parte i massimi sistemi e tornando ai diletti che aiutano a vivere, per ieri, le avevano regalato due biglietti in poltronissima, per assistere alla Norma al Teatro San Carlo, biglietti che Iva ha voluto condividere con me che ho accettato volentieri.
Arrivate a Napoli, abbiamo fatto una bella passeggiata distensiva lungo via Roma.
Confesso che si siamo fermate un po' da Zara all'interno della splendida galleria, dove mi è piaciuto quasi tutto (ma non ho comprato nulla).
Abbiamo poi fatto una sosta nella nota rosticceria LUISE, dove abbiamo mangiato una frittatina di maccheroni accompagnata da una bella birra fresca.
Sinceramente sono rimasta delusa: da LUISE si mangiava molto meglio prima (L.U.I.S.E. in realtà è un acronimo che significa Leccornie Uniche Italiane Specialità Estere, ma io di estero non ho visto nulla).
Sinceramente sono rimasta delusa: da LUISE si mangiava molto meglio prima (L.U.I.S.E. in realtà è un acronimo che significa Leccornie Uniche Italiane Specialità Estere, ma io di estero non ho visto nulla).
Abbiamo proseguito lungo via Toledo e ci siamo fermate incuriosite dinanzi a Palazzo ZEVALLOS (Il palazzo Zevallos (o anche palazzo Colonna di Stigliano o ancora palazzo Zevallos Stigliano) è un palazzo monumentale di Napoli ubicato lungo via Toledo. Il palazzo ospita l'omonima galleria museale, facente parte delle gallerie d'Italia di proprietà del gruppo Intesa Sanpaolo.
Il palazzo fu eretto tra il 1637 e 1639 da Cosimo Fanzago su volontà della famiglia spagnola degli Zevallos, duchi di Ostuni, che vollero per loro un palazzo nobiliare su via Toledo, non riuscendo a costruirne uno sui vicini quanto affollati Quartieri Spagnoli.
Il primo proprietario del palazzo fu appunto Giovanni Zevallos (Juan de Zevallos Nicastro, duca di Ostuni) che ne acquisì la proprietà nel 1639 dopo la fine dei lavori. Alla sua morte il palazzo passò prima al figlio Francesco e poi dopo, nel 1653, fu ceduto definitivamente ai Giovanni Vandeneynden mercante e collezionista d'arte fiammingo, nonché padre di Ferdinando, che prese a moglie una Piccolomini dopo che acquisì il titolo di marchese di Castelnuovo dal re di Spagna. ... FONTE WIKIPEDIA) che ospita sempre mostre interessanti grazie al mecenatismo moderno della banca Intesa San Paolo. Ieri c'era (e ci sarà fino al 19 aprile) una mostra su David e Caravaggio.
Io sono rimasta colpita dall'immagine della morte di Marat, che si studia in storia dell'arte a scuola, quindi abbiamo deciso di salire a fare un giretto culturale.
Le scale in marmo del meraviglioso Palazzo Zevallos Stigliano |
Un delizioso puttino |
L'ingresso |
Sono rimasta un po' delusa perché la gran parte delle opere esposte erano delle copie, delle riproduzioni di scuola e studio, comunque ne è "valsa la pena".
Abbiamo proseguito fino a Piazza Dante dove ci siamo sedute a un bar per prendere un caffè e gustare una sfogliatella (l'ho presa al pistacchio, per cambiare e assaggiare un gusto nuovo. Altro errore culinario della giornata. Pazienza!), poi siamo tornate sui nostri passi per andare a teatro. Il San Carlo (Il Teatro di San Carlo, noto semplicemente come Teatro San Carlo, è un teatro lirico di Napoli, nonché uno dei più famosi e prestigiosi al mondo. È tra i più antichi teatri d'opera chiusi in Europa e del mondo ancora attivi,] essendo stato fondato nel 1737. Può ospitare 1386 spettatori e conta un'ampia platea (22×28×23 m), cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico (34×33 m).Date le sue dimensioni, struttura e antichità è stato modello per i successivi teatri d'Europa. Affacciato sull'omonima via e, lateralmente, su piazza Trieste e Trento, il teatro, in linea con le altre grandi opere architettoniche del periodo, quali le grandi regge borboniche, fu il simbolo di una Napoli che rimarcava il suo status di grande capitale europea.
Fondato per volontà di Carlo di Borbone, costruito da Giovanni Antonio Medrano e Angelo Carasale per una capienza da 3.000 posti, fu inaugurato il 4 novembre 1737, proprio in occasione del giorno dell'onomastico del re,... Fonte Wikipedia) è magnifico e cinge i fortunati ospiti in un abbraccio
sontuoso di luci, velluti rossi e decori dorati.
Per la prima volta ho assistito a uno spettacolo seduta in platea,
Per la prima volta ho assistito a uno spettacolo seduta in platea,
vicinissima al palcoscenico e all'orchestra.
Era di scena la NORMA di Bellini, che non avevo mai visto, in un
allestimento di Amato, Frigerio, Squarciapino. L'orchestra era diretta
dal Maestro Ciampa e i protagonisti erano interpretati da Siri, Santafè
e Sartori. Tra Norma e Adalgisa non avrei saputo chi delle due sia
stata più brava....
segue
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