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sabato 15 febbraio 2020

MAMMA MIA

                         
                      

                         A MAMMA


Hai chiuso pensieri ed esigenze
in un muro di ostinato, 
mortificato silenzio finale 
Come se io non comprendessi tutto!
Pensieri dei miei pensieri 
Sangue del mio sangue 
Anima della mia anima 
Come farò quando non ci sarai più 
Ti cercherò invano in carne ed ossa 
e ti dovrò rinvenire 
in una foto di carta piatta 
Sublimerò il dolore 
guardando una lastra 
di marmo fredda 
E troverò tracce,  
solo tracce di te, 
di quel che è stato, 
di quello che ha permeato 
tutta la nostra esistenza,  
la mia  e  la tua, 
nelle tende candide intagliate 
della mia stanza, 
nelle lenzuola di lino 
ricamate per me,
nella tovaglia orlata finemente, 
nei mobili comprati 
per la giovane sposa, 
speranzosa e ignara, 
nei mille doni quotidiani, 
nelle ricette segrete 
annotate per me,  
nei gioielli regalati, 
nelle pellicce e  nelle borse, 
dei miei  desideri.   
O mamma, 
tutto hai assecondato!

Ti scorgerò ancora, 
solo in parvenza,
nelle case erette 
e in quelle conservate, 
nei soldi risparmiati,  
nelle mille cose stipate 
nella tua casa. 
Cercherò il calore 
del tuo abbraccio 
in un golfino di lana 
lavorato ai ferri 
con maestria.
O  mamma, che strazio 
pensare ora al distacco, 
quando dovrò rivestire il dolore 
di un dignitoso abito nero, 
quando dovrò ringraziare 
e nascondere la voragine 
che si aprirà cupa 
nel mio cuore, 
finché non ci ricongiungeremo, 
dietro una compostezza 
che non mi appartiene, 
solo per non travasare 
la mia sofferenza 
e l'angoscia della fine 
nei figli 
O mamma, dove ti troverò, 
quando avrò bisogno di parole, 
di consiglio, di aiuto,  
dove sarai? 
Nelle povere cose 
con terrena dimensione,  
nei ricordi,  
nel mio specchio,  
ove cercherò di rinvenire,  
nell'immagine riflessa,  
distorta dalle mode,  
le stesse imperfezioni,  
una linea comune,  una piega, 
un’espressione del viso,  
una ruga sulla fronte.  
Quante più cose 
avremmo potuto fare insieme, 
quanti rimpianti! 
Lo penso adesso 
che sei divenuta una statua 
di sale e silenzio.
O mamma mia, 
sempre severa, 
sempre asciutta, 
mai troppi vizi,  
“solo una cosa”, dicevi, 
apri le braccia consunte,
fammi un sorriso,  
accoglimi nella diversità 
del mio tempo e perdonami, 
ma amami, amami ancora.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

                                                                                     Venafro, 1 dicembre 2018

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