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lunedì 16 marzo 2020

A PASSO D'ELEFANTE


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PASSO D’ELEFANTE

Questa mattina, in macchina, andavo a fare la spesa, ho visto per strada, da dietro, un uomo e una donna, giovani. Non è la prima volta.
È da un po' che li vedo in giro. Lei non la conosco. Mai vista qui ad F..  Lui sì, o meglio, so come si chiama, da che famiglia proviene.
Bene, se ne vanno in giro a tutte le ore del giorno, come se non avessero altri impegni, non un lavoro, non un daffare qualsiasi. Lei sottobraccio a lui. Lui cammina deciso, tarchiato, sicuro, coatto, capello corto, tattico, maniche della camicia arrotolate sul bicipite gonfio. Lei, una sagoma.
Quando mesi fa ho incominciato ad incrociarli, lei si poteva guardare. Bassina, ma  normale, adeguatamente coatta, come il  partner. Poi, man mano, nel corso del tempo, è lievitata. Un chilo, due, cinque, dieci o forse più. E’ diventata una ghiattona, ma sicura di sé, tronfia, altezzosa. Se ne va in giro abbarbicata quel po’ po’  di uomo che si ritrova a fianco, orgogliosa, sguardo alto davanti a sé.
Oggi, come ho detto, li ho visti  da dietro.
Pom pom, pom pom. Due grosse cosce che le impedivano di tenere in piedi uniti, si muovevano ritmicamente, pesanti e sguaiate, come le zampe di un elefante. Pom pom, pom pom. Sempre altera. Ma di che, mi chiedo. Dell'uomo suo, dell'elevata conquista fatta? Boh. Non so se sono sposati o fidanzati, ma sicuramente sono conviventi, in una casa popolare, presso la bislacca famiglia di lui.
Padre spazzino in pensione,  colpito di recente da un ictus e trasportato per tutto il paese dai familiari su una carrozzella;  madre quasi calva,  fratello magrissimo, anoressico, sempre in giro a braccetto con la madre, già disertore durante il servizio militare di leva. E una sorella. Già, anche una sorella, che però adesso non c'è più. Allontanata di casa perché molestata sessualmente, se non proprio violentata, dal padre da bambina.
Ricordo che anni anni fa, ci fu un mezzo scandalo. Partì una denuncia anonima e ci fu un processo a carico del padre. Fu condannato e incarcerato per un po'. La ragazzina fu mandata in una casa famiglia, poi affidata ad una coppia della buona società del capoluogo. Poi  rientrò a casa ed in seguito fu allontanata di nuovo, o andò via volontariamente,  ormai maggiorenne e madre di un bambino. Non si sa di chi.
Degrado totale. Ignoranza. L'uno contro l'altro armati, eppure uniti da una casa popolare, una pensione e un sussidio di disoccupazione. Non credo che nessuno di loro lavori. Sono in giro tutti, a qualsiasi ora del giorno e lei, zampa di elefante, deve essere felice e orgogliosa di aver conquistato, per ora, il suo quotidiano sfilatino con la mortadella.

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