PASSO D’ELEFANTE
Questa mattina, in macchina,
andavo a fare la spesa, ho visto per strada, da dietro, un uomo e una donna,
giovani. Non è la prima volta.
È da un po' che li vedo in giro.
Lei non la conosco. Mai vista qui ad F..
Lui sì, o meglio, so come si chiama, da che famiglia proviene.
Bene, se ne vanno in giro a tutte
le ore del giorno, come se non avessero altri impegni, non un lavoro, non un
daffare qualsiasi. Lei sottobraccio a lui. Lui cammina deciso, tarchiato,
sicuro, coatto, capello corto, tattico, maniche della camicia arrotolate sul
bicipite gonfio. Lei, una sagoma.
Quando mesi fa ho incominciato ad
incrociarli, lei si poteva guardare. Bassina, ma normale, adeguatamente coatta, come il partner. Poi, man mano, nel corso del tempo,
è lievitata. Un chilo, due, cinque, dieci o forse più. E’ diventata una
ghiattona, ma sicura di sé, tronfia, altezzosa. Se ne va in giro abbarbicata
quel po’ po’ di uomo che si ritrova a
fianco, orgogliosa, sguardo alto davanti a sé.
Oggi, come ho detto, li ho visti da dietro.
Pom pom, pom pom. Due grosse
cosce che le impedivano di tenere in piedi uniti, si muovevano ritmicamente,
pesanti e sguaiate, come le zampe di un elefante. Pom pom, pom pom. Sempre altera.
Ma di che, mi chiedo. Dell'uomo suo, dell'elevata conquista fatta? Boh. Non so
se sono sposati o fidanzati, ma sicuramente sono conviventi, in una casa
popolare, presso la bislacca famiglia di lui.
Padre spazzino in pensione, colpito di recente da un ictus e trasportato per
tutto il paese dai familiari su una carrozzella; madre quasi calva, fratello magrissimo, anoressico, sempre in
giro a braccetto con la madre, già disertore durante il servizio militare di
leva. E una sorella. Già, anche una sorella, che però adesso non c'è più.
Allontanata di casa perché molestata sessualmente, se non proprio violentata,
dal padre da bambina.
Ricordo che anni anni fa, ci fu un
mezzo scandalo. Partì una denuncia anonima e ci fu un processo a carico del
padre. Fu condannato e incarcerato per un po'. La ragazzina fu mandata in una
casa famiglia, poi affidata ad una coppia della buona società del capoluogo. Poi rientrò a casa ed in seguito fu allontanata
di nuovo, o andò via volontariamente, ormai
maggiorenne e madre di un bambino. Non si sa di chi.
Degrado totale. Ignoranza. L'uno
contro l'altro armati, eppure uniti da una casa popolare, una pensione e un
sussidio di disoccupazione. Non credo che nessuno di loro lavori. Sono in giro tutti,
a qualsiasi ora del giorno e lei, zampa di elefante, deve essere felice e orgogliosa
di aver conquistato, per ora, il suo quotidiano sfilatino con la mortadella.
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