Dobbiamo essere ottimisti: l'Italia è un grande paese e gli italiani non sono un popolo di indisciplinati. C'è stata qualche iniziale défaillance dovuta all'incomprensione del momento triste e grave che viviamo, ma una volta in cui la comunicazione è arrivata a segno, ci siamo tutti uniformati e tutto adesso sta andando avanti nel migliore dei modi. A Venafro il sindaco ha predisposto la possibilità di consegne a domicilio per le persone non autosufficienti che non possono uscire di casa per fare la spesa. I supermercati sono aperti e tutti gli operatori lavorano con mascherine e guanti; lungo i corridoi sono contrassegnate le distanze di un metro. La gente fa disciplinatamente la fila fuori, ben distanziata. La farmacia è aperta; i medici di base lavorano; i professori insegnano. Non appena è stata dichiarata l'emergenza, i docenti della scuola di mio figlio, il liceo scientifico di Venafro, ha iniziato la didattica a distanza. Sono stati assegnati i compiti attraverso l'applicazione Argo e questa mattina Claudio Maria ha fatto la prima lezione on-line. Due belle ore di letteratura italiana con la sua classe: Goldoni, La Locandiera e la riforma della COMMEDIA. Lo stesso vale per Pietro che ha fatto lezione a distanza con l'Università Federico II di Napoli dalle 12.00 alle 17.30. Prima ancora ha cominciato Alessandro alla LUISS. Anche nel settore Giustizia ci stiamo attrezzando. Venerdì ho scaricato il programma ITeams per fare udienze da remoto. Credo che nel mese di aprile inizieremo con questa modalità. E comunque riesco sin d'ora a fare provvedimenti e a depositarli attraverso la Consolle Java del magistrato. Insomma stiamo dando prova di grande coraggio, di grande disciplina, di grande consapevolezza. Non possiamo non farcela, andrà tutto bene.
E io sono orgogliosa di essere italiana. Il nostro è un Paese meraviglioso, forse il migliore, e il nostro popolo, esuberante, caloroso, chiassoso, fantasioso, se serve sa soffrire. Coraggio!
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