Lo scenario delle nostre fragili esistenze è divenuto improvvisamente apocalittico. La condizione umana è caratterizzata dalla più assolutà precarietà e la diffusione di questo virus lo conferma. Siamo così vulnerabili da non avere misure diverse dall'isolamento. Finchè non si trova un vaccino, dobbiamo stare tappati in casa ed evitare altri contagi altrimenti il sistema sanitario nazionale andrebbe in tilt. Chiuse le scuole, serrate università e uffici dove si prova l'home working, tribunali che stanno per sospendere le udienze fino alla primavera inoltrata, negozi vuoti, bar, ristoranti, palestre disertate. Non tutti gli italiani stanno seguendo alla lettera le prescrizioni. Si sa, siamo un po' indisciplinati, ma stavolta ci converrebbe obbedire. In Cina hanno isolato un'intera enorme regione e hanno previsto la pena di morte per chi non si uniformava alle restrizioni.
Oltre ad essere preoccupata e disorientata, mi chiedo "quando finirà, ne usciremo indenni la mia famiglia ed io, come deve cambiare adesso la nostra vita, cosa faremo chiusi in casa per ore tutti insieme?"
Possiamo formulare solo ipotesi, restare a vedere e sperare finisca al più presto.
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