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giovedì 12 marzo 2020

TALEBANA D'AMORE PARTE III



...SEGUE 
Trascorremmo una bella serata, passeggiando lungo la Senna, nella zona di Notre Dame e poi nel Quartiere Latino. L'aria era quasi tiepida, da primavera avanzata. Fu piacevole camminare tra la gente e i bistrot  pieni fino a fuori, nella movida parigina, percorrendo le stradine e i ricordi comuni.
Ma capivo che Rossella era inquieta.
- Sai, tutto sommato mi piacerebbe rivederlo. Il fatto che, nel salutarci, abbia tirato fuori il bigliettino da visita mi ha solleticato qualche pensierino. Gli ho detto che avremmo cenato da queste parti e, anche se Parigi è Parigi, speravo come una ragazzina di vedermelo comparire dinanzi, da un momento all'altro, con una rosa rossa tra le mani-.
- Rossella, sei sempre la stessa, non cambierai mai. Ricordi, da  ragazza, sei stata ad un passo dal bruciarti. Sii seria, pensa a Roberto, pensa alle ragazze. È stato un banale incontro in un pub.-
- Laura, tu hai ragione. Tu hai sempre ragione. Ma io sono come sono. Mi sono sforzata per anni di essere solo moglie e madre. Ho dato tutta me stessa a questa cosa, a questo progetto di vita. Ci ho creduto. Ed ora guardami. Stiamo invecchiando, la vita ci fugge dalle mani. Le ragazze stanno crescendo, mi contestano in ogni cosa io faccia. Non si rendono conto di quanto sacrificio, di quante rinunce ci siano dietro ogni cosa che faccio per loro. Roberto poi, una delusione totale. Il mio grande amore. Pensa solo a sé. E come se fosse il più grande dei miei figli. Il lavoro, i suoi tempi, i suoi spazi. Ed io? Anche a letto è un egoista.  Le mie esigenze non esistono più. Mi sono annullata. Ho permesso a tutti loro di considerarmi come una specie di cosa, di attaccapanni, di elettrodomestico, da avere a loro uso e consumo-.
- Hai ragione, ma la soluzione non è Jean Claude o come cavolo si chiama.-, troncai io.
Rientrammo in hotel prima che la metro chiudesse. Deluse o stordite, entusiaste o pensierose, non saprei dire. Ma concentrate su di noi. Sì, Rossella aveva avuto ragione, in fondo, a trascinarmi fuori dalla solita routine per due giorni. Dovevo riflettere,  fare il punto,  riprendere  un po' di spazio per me.
...SEGUE 

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