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mercoledì 18 marzo 2020

Un po' di numeri e di considerazioni

Ho fatto una riflessione ascoltando le notizie. 
Su circa 80.000 casi di contagio in Cina i decessi siano stati vicini ai 3.500, mentre su circa 31.000 contagi in Italia le morti conteggiate siano state 2500 circa. Conti alla mano il 4,37% circa in Cina e l'8% in Italia
E' un dato allarmante e inquietante. Anche negli altri paesi il numero dei morti è inferiore che da noi, in termini percentuali e assoluti. In Germania ad esempio la mortalità è bassissima. 
Non ho calcolato la media di decessi nel mondo, comunque inferiore che da noi, anche perchè i dati non sono certi. Le variabili sono moleplici. In alcune nazioni non sono stati fatti accertamenti, in altre il contagio potrebbe essere ancora in incubazione, in altri i dati reali non vengono comunicati alla stampa e alla stessa popolazione. 

Leggo su IL SOLE 24 ore di ieri che il virologo Dottor Pregliasco "dell'Università di Milano, Direttore Sanitario dell'Irccs Galeazzi, ipotizza soprattutto questo meccanismo “matematico” per tentare di far luce sulla situazione. «L'età media della popolazione da sola non può spiegare la letalità, pur se sicuramente incide visto che proprio negli anziani, specie se con diverse patologie, tendono a concentrarsi i casi mortali – fa sapere Pregliasco. Ma credo che all’origine delle percentuali di letalità ci sia soprattutto la fondamentale sottostima dei casi reali, che porta quindi ad avere un numeratore più basso rispetto alla realtà nella frazione tra decessi e numero di casi."
Dunque, la risposta potrebbe essere questa, un numeratore basso, la sottostima dei malati effettivi, che potrebbero essere molti più di quelli ritenuti tali, non solo la vecchiaia della popolazione, la presenza di patologie pregresse e men che meno l'inadeguatezza o insufficienza delle cure.


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