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domenica 29 marzo 2020

OGGI

Oggi, dopo l'inatteso e eppur temuto dolore della prematura perdita, è una giornata interlocutoria e sospesa. Più che mai. Qualche lacrima e tanto da fare. Ho cucinato molto, ho pulito la verdura, ho fatto il bucato e ho cercato di pensare a qualcosa di positivo. 
Cosa c'è di buono in questo periodo? Stare di nuovo insieme, in casa, tutti e cinque, poter accarezzare i ragazzi, parlare, cercare di capirli, di guidarli, dire loro parole che li aiutino a decriptare i misteri della vita, a imparare, a crescere da tutto, a vivere questo momento, i nostri ragazzi del terzo millennio, quelli che avevano tutto, i viziati, quelli al riparo da guerre e miserie, sono stati attaccati a tradimento nella loro quotidianeità, nella spensieratezza legittima della gioventù,  da una cosa subdola che si è insinuata all'improvviso nelle nostre vite e che in qualche modo deve passare. Perchè prima o poi passerà, l'importante è non ammalarci. Resistiamo. Prudenza. 
Nonna Flora è da sola, a casa, ho cercato di invitarla a venire qui a pranzo ma non ha voluto. E' una donna di carattere che ha deciso di rispettare rigidamente il protocollo. Ma è sola, e se è dura per tutti, per chi è  solo lo è anche di più. Si rischia di perdere la centratura, di precipitare nello scoramento. Mamma invece l'ho invitata, ho mandato Pietro a prenderla. 
Umberto l'ha cercata a casa e non l'ha trovata. Ha chiamato me. "Perchè l'hai fatta venire?". "Perchè sì, è una scelta, ha 92 anni, da che si deve preservare!?". 
E questo non vuoll dire che prenda la cosa a cuor leggero. Ma qual è la cosa giusta da fare? Non lo so. Faccio ciò che sento. 
Voglio cercare di pensare al mare, al sole, alla primavera che deve esplodere, ai viaggi rinviati che faremo, ai ragazzi che studiano con calma, con volontà, con metodo, nonostante tutto, per non perdere il  loro ritmo. Voglio pensare ai miei affetti, alle amiche care che ho, alla possibilità di parlare con loro per telefono, anche se non mi va, anche se rinvio sempre. Chiamerò domani, mi dico. 
Ho fatto un bel ragù, tanta carne, la pasta al forno abbrustolita, ho preparato la cheese cake
Ho guardato la tv. Che bravi tutti i giornalisti e gli intrattenitori che continuano a fare il loro lavoro, a informarci, a  intrattenerci. La funzione nobile della televisione, non quella sguaiata del trash, quella di Mamma Rai e de La7. 
In questi giorni danno l'opera, le più belle e famose, al San Carlo ci torneremo un giorno, in autunno, parlano di Dante perchè il 25 è stato istituito il DANTEDI, trasmettono bei documentari. tante cose da imparare. 
Dante, il nostro patrimonio linguistico, il fondatore della nostra amata lingua, vien voglia di rileggerlo. Le grandi cose che si studiano a scuola, i poemi, la storia, i Promessi sposi, sono troppo pesanti quando si hanno 15 anni. 
Cose belle, cose belle, ancora...
La normalità che adesso apprezzeremo di più, un caffè al bar, nuotare, volare, viaggiare, lavorare, vedere i colleghi, andare alle feste, ballare, adoro ballare, fare giardinaggio, giocare a carte, leggere e scrivere, scrivere sempre. 
Dormire, riposare, meditare, fare yoga.
E poi, l'amore mio, che come sempre è vitale e forte, è intelligente e brillante, e come sempre mi aiuta col suo modo di essere a fa passà a nuttata.

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