Ho il piacere di ospitare oggi sul mio blog, proprio in questo periodo così triste e difficile, un'intervista a un'amica scrittrice
di favole di successo, pubblicata in Italia e all'estero, non solo in italiano dunque, ma anche in inglese, spagnolo e tedesco. Le sue fiabe aiutano a riflettere e sognare e adesso più che mai ce n'è bisogno. Le favole di LUCIA SPEZZANO, così si chiama l'autrice, hanno delle particolarità che scoprirete leggendo le risposte che valgono ovviamente soprattutto come consiglio di lettura per grandi e piccini. Io le ho lette tutte d'un fiato. Leggetele anche voi in questo periodo in cui #iorestoacasa!
di favole di successo, pubblicata in Italia e all'estero, non solo in italiano dunque, ma anche in inglese, spagnolo e tedesco. Le sue fiabe aiutano a riflettere e sognare e adesso più che mai ce n'è bisogno. Le favole di LUCIA SPEZZANO, così si chiama l'autrice, hanno delle particolarità che scoprirete leggendo le risposte che valgono ovviamente soprattutto come consiglio di lettura per grandi e piccini. Io le ho lette tutte d'un fiato. Leggetele anche voi in questo periodo in cui #iorestoacasa!
Sul sito di Lucia www.tredicifavole.it cenni biografici e altre curiosità.
I SOGNI SI REALIZZANO SE CI CREDIAMO VERAMENTE … LE FAVOLE AIUTANO A
REALIZZARLI
I SOGNI SI REALIZZANO SE CI CREDIAMO VERAMENTE … LE FAVOLE AIUTANO A
REALIZZARLI
Carissima Lucia,
sei diventata ormai
famosa grazie alle tue bellissime favole, alla frequentazione con fumettisti
famosi come Jacovitti, con
personaggi del calibro di Gerry Scotti e alle tue ospitate in TV in
programmi come Italia’s GOT Talent e Chi
vuol esser miliardario.
D.
Ma qual è stata la tua preparazione, i tuoi studi per arrivare sin qui?
R. Ciao a tutti e
grazie mille per questa tua intervista. Il mio percorso di scrittrice è
iniziato all’Università. Dopo essermi diplomata al Liceo Scientifico di Acri,
ho proseguito gli studi all’Università di Bari, dove ho conseguito la laurea in
Scienze politiche. E’ in quel periodo
che ho iniziato a scrivere, dapprima delle poesie, che poi ho raccolto in un
piccolo volumetto da titolo Pensieri e
Parole che regalavo ai miei amici e facevo leggere anche ai miei professori.
Sono stati soprattutto questi ultimi a cui i miei scritti piacevano a spronarmi
ad andare avanti, perché, a loro dire, quello che scrivevo trasmetteva loro
emozioni e riflessioni su tematiche importanti, riguardanti soprattutto la vita
e la natura. Fin d’allora, con entusiasmo, tenacia e tantissima passione ho
deciso di dedicarmi alla scrittura perché sentivo che ciò che desideravo essere
era una scrittrice. Poi bisogna sempre migliorare e, partendo dalla fantasia
che non mi è mai mancata, ho affinato sempre più il mio modo di scrivere,
tenendo conto di tutti i consigli che mi venivano suggeriti dalle persone a cui
inviavo i miei scritti. Per esempio un suggerimento importante l’ho avuto dal
critico di Moravia, Luigi Cavicchioli, che mi ha scritto che avevo tantissima
fantasia e potevo certamente continuare con la scrittura ma dovevo essere più
sintetica.
D.
Quali sono le tue letture?
R. Mi piace molto
leggere, credo che la base per scrivere bene sia leggere molto. Leggo sempre
volentieri i libri di favole, mi piacciono poi i classici della letteratura, mi
interesso molto di astronomia e scienze naturali; mi piace leggere libri sulla
meditazione e approfondisco le potenzialità dei rimedi naturali; la natura è
meravigliosa e ci fornisce tante erbe utili. Adoro anche i fumetti; ho avuto
modo di conoscere diversi fumettisti e infine non disdegno affatto le riviste
di enigmistica, soprattutto le parole crociate.
D.
Come sei arrivata a scrivere favole?
R. Fin da piccina
ho avuto la fortuna di ascoltare tantissime favole, lo considero tuttora un
gran privilegio. Ogni giorno i miei genitori e mia sorella, molto più grande di
me, mi incantavano con i loro racconti, a volte erano favole inventate sul
momento, altre volte racconti tradizionali che si tramandavano oralmente. Io
pretendevo che mi venissero raccontate sempre delle favole, non mangiavo se non
mi raccontavano qualcosa. I racconti tradizionali che mi venivano raccontati li
ricordo ancora oggi, credo che vadano scritti perché sono una parte importante della
storia popolare. Tutte queste storie fantastiche, inventate, raccontate, erano tutte per me. Loro raccontavano ed io
immaginando quello che loro dicevano, aprivo le porte della mia fantasia e
spaziavo in un mondo dove tutto è possibile e tutti i desideri possono
realizzarsi.
Poi devo dire che ho avuto la grande
fortuna di crescere vicino alla natura, vicino ai boschi, ero davvero una bimba
felice; entusiasta e curiosa osservavo la natura, che faceva da cornice e
colorava le mie giornate. Ricordo che rimanevo sdraiata per ore ad osservare le
nuvole, non mi stancavo di guardarle mentre, in un continuo cambio di scena,
disegnavano miriadi di personaggi fantastici con cui dialogare, in maniera
silenziosa e lontana, e tutto ciò era semplicemente fantastico. Osservavo tutti
gli animaletti dei boschi vicino alla mia casa natia, migliaia di fiori
colorati, papaveri, margherite, viole, ed insetti di tutte le specie, farfalle,
formiche, ragni, api, coccinelle, e poi trifogli e quadrifogli, per me era una
meraviglia guardarli ed immaginare le loro vite ed i loro discorsi. Sicuramente
è li che è nata la mia passione che, in maniera del tutto naturale, mi ha
portata ad inventare e scrivere favole e racconti.
D.
Quanti libri hai già scritto e pubblicato?
R. Finora ho
pubblicato otto libri. Il mio primo
libro edito è stato Tredici Favole da
raccontare …, pubblicato dalla casa editrice Costruttori di pace di Luino, nell’edizione bilingue italiano tedesco.
E’ stata la mia editrice a propormi di tradurre le favole in tedesco perché
sarebbero state utili agli italiani che si trovavano in Germania e nei cantoni tedeschi della Svizzera. Il libro è stato molto apprezzato, ho avuto tanti
riscontri positivi sul valore delle favole e sull’utilità della traduzione,
questo mi ha entusiasmata molto ed ho pensato che al libro, per essere
completo, mancavano delle illustrazioni. Devo dire che mi sono rivolta non a un
fumettista qualsiasi, ma ad uno dei più grandi fumettisti italiani, JACOVITTI. Per una ragazza poco più che
ventenne, quale ero io, l’impresa poteva anche essere ardua. Jacovitti dapprima mi rispose che non
aveva tempo per altri lavori perché aveva già dei lavori in programma, tra cui
addirittura l’illustrazione della Divina
Commedia per la Mondadori. Gli
ho chiesto se, in ogni caso, potevo spedirgli il mio libro affinché lo leggesse
prima di una risposta definitiva. Dopo circa un mese l’ho ricontattato, una
gioia immensa ricevere i complimenti del Maestro
Jacovitti, le mie favole erano piaciute sia a lui che alla sua carissima
moglie. E’ stato così che ha deciso di illustrarle. Quel giorno non potrò mai
dimenticarlo, ero entusiasta e felice, mi sembrava di toccare il cielo con un
dito, un mio grande sogno era diventato realtà.
Così è nata l’edizione delle Tredici favole da Raccontare … con i disegni di Jacovitti.
Poi ho pubblicato la favola L’Orsetto Tuttovaben e la Gallina Scopaviola, una favola in
chiave comica che parla delle problematiche della vita di coppia; anche questo
libro è stato illustrato da un altro grande fumettista italiano, Antonio Terenghi.
Poi ho realizzato alcuni libri di
poesie in chiave comica satirica.
Dopo una pausa ho ripreso a scrivere
ed ho scritto una favola che mi sta molto a cuore, Piumetta Pettirosso Coraggioso, ispirata da mio papà; la storia di
un simpatico, tenero ed intelligente pettirosso, che vede la collaborazione
della LIPU Lega Italiana
Protezione Uccelli, illustrata dal fumettista Gianni Chiostri .
D.
So che li hai anche tradotti in altre lingue. Sei è riuscita a diffonderli
all’estero?
R. Come ho
accennato prima, il mio primo libro è stato tradotto in tedesco. Questa è stata una grande fortuna perché mi ha dato tante
opportunità in più di far conoscere i miei scritti a un pubblico più vasto. Ma
la grande occasione per far conoscere le mie favole in maniera ancora più ampia
è stato quando la mia editrice, Maria
Terranova, ha fatto tradurre in spagnolo
il mio libro Tredici Favole da Raccontare…pubblicandolo
in Colombia, dove, in accordo con il
comune di Bogotà, dal 2006 viene
usato come libro di testo. Inoltre, una versione ridotta del libro, da
colorare, viene regalata agli alunni con poche risorse di Bogotà e dintorni, insieme ad un zainetto con il kit essenziale per poter andare a
scuola.
Più recentemente il mio libro Piumetta Pettirosso Coraggioso è stato
tradotto in inglese e viene
distribuito anche dalla sezione LIPU
che c’è in Inghilterra.
D.
Stai scrivendo qualcosa di nuovo?
R. Attualmente mi
sono presa una pausa, ho dei racconti scritti che non ho ancora pubblicato,
alcune ancora in forma di bozza; credo che ogni cosa debba avere i suoi tempi.
D.
Da cosa trai ispirazione?
R. Traggo
ispirazione dalla vita, dagli eventi di vita vissuta, ma la mia più grande
maestra è la Madre Terra, la natura
tutta, con le sue leggi che spesso ignoriamo o preferiamo non ricordare. La Madre Terra, il Sole, mi trasmettono grandi emozioni, mi spronano ad un dialogo
interiore, sono la voce e l’inchiostro dei miei scritti.
D.
Quali sono i tuoi progetti letterari per il futuro?
R. Prossimamente
pubblicherò una favola dal titolo La
cascina dei Gobbi, un racconto che ho scritto qualche anno fa, molto
attuale che parla dell’insensato sfruttamento degli uomini nei confronti della
natura e invita a rispettarla ed a proteggerla. Il libro sarà illustrato da
diversi pittori e artisti.
D.
C’è un messaggio in particolare che vuoi lasciare con le tue favole?
R. La
caratteristica dei miei scritti è che sono concisi ed hanno sempre una morale. L’umanità dovrebbe
finalmente capire che odi, rancori, negatività portano solo altra negatività,
l’unica via di rinascita e di crescita è
l’amore e il bene che hanno sempre la meglio su tutto. Vivere nella luce,
con il sole nel cuore è la fortuna più grande che può esserci, un’opportunità
che tutti abbiamo ma che troppe volte ci precludiamo.
La vera felicità è dentro di noi, ma
noi non capiamo che basta così poco per trovarla e la cerchiamo nelle cose più
effimere e materiali. Ma la felicità è soprattutto nella semplicità: amate il
sole, amate la luce, e nessuno, proprio nessuno, riuscirà mai a spegnere la
vostra gioia e il vostro sorriso.
Grazie mille, felice continuazione e
felice lettura a tutti!
Bene
Lucia, grazie, complimenti e tanti tanti auguri!
Grazie mille Giuditta, è passato un anno da questa intervista, lo slogan che impazzava era #iorestoacasa, purtroppo a distanza di un anno non ne siamo ancora usciti; Con amicizia e stima, felice continuazione; Ti auguro, come sempre, ogni bene!
RispondiEliminagrazie a te
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