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sabato 21 marzo 2020

CONFUSIONE

In questo giorno strano di inizio primavera, tutto sembra andare storto.  Il sole non splende in cielo come dei giorni passati. Io non ho voglia di fare nulla nonostante i miei rigidi programmi per non lasciarmi andare. Penso a mamma e vorrei andare da lei e vederla, ma nel comntempo non mi va. Ho dormito poco e male. Sono sveglia da ore e ho fatto ben poco. Adesso sto bevendo una birra.
Dopo una mattina allo studio, i miei uomini ora fanno palestra. Io non ne ho voglia. A un tratto mi viene da piangere. Dalla tv notizie contrastanti. "Lavate spesso le mani, non lavate troppo le mani perchè si screpolano e può entrare il virus, mettete le mascherine, non mettete la mascherine, è come mettere le inferriate contro le zanzare, epidemia di gregge, state a casa, il virus è già in tutti noi,...". La verità è che non lo sanno neanche loro, virologi e politici, navighiamo a vista, tutto è ancora da scoprire.
Sto preparando da mangiare, dopo aver sfogliato i giornali. Quello dobbiamo farlo sempre per fortuna. La casa è inondata dal profumo dei peperoni che sto friggendo coi pomodorini. Ho iniziato a preparare  un risotto con gli spinaci. Sarà pronto per i miei tesori al termine dei loro esercizi.
Altri carri militari a Bergamo, porca miseria. Ieri 88 morti. Infettati medici, infermieri e farmacisti. Penso a Iva confinata in casa a Roccaravindola, ad Adriana a Mantova con Guido, a Elisa richiusa da sola con tre figli piccoli, ad Alessandro grande bloccato a Milano, a Rosa a Manchester. E mi viene di nuovo da piangere. Per fortuna devo fare da mangiare. Claudio per domani a pranzo vuole la zuppa di pesce. Ha comprato cozze, vongole, totani, calamari, vongole, pomodori. La faremo alla Caboto, pare si chiami così, alla gaetana, senza spine. Ho già pulito tutto il pesce fortunosamente trovato nell'unica pescheria aperta in città.
La visione della fine di questa brutta storia deve prevalere ma è dura. 

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